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Storia del Pilastro

6 MAGGIO 2011 ore 21
Conferenza sulla storia del Quartiere Pilastro declinata anche in poesia, musica, ballo ed immagini a cura del Laboratorio di Parole (Circolo La Fattoria)

 

“….Quando le prime 411 famiglie arrivarono in quel nuovo rione in embrione, che poi fu chiamato Pilastro perché tutte le nuove strade si chiamavano via del Pilastro, erano senza i servizi essenziali quali il riscaldamento, i negozi, le scuole, la chiesa, la farmacia e i luoghi di aggregazione.

Dopo le entusiastiche sistemazioni negli appartamenti le persone si resero conto delle gravi carenze sociali  e logistiche del “villaggio”.

Alcuni cittadini (3 per la precisione) già impegnati politicamente in una fabbrica (il Deposito Locomotive di Bologna) presero l’iniziativa di organizzare una  assemblea  alla quale parteciparono praticamente tutti i capi famiglia allora residenti. In quella assemblea oltre all’inventario di tutte le carenze relative ai servizi essenziali per la nuova comunità si nominò, per auto candidatura ed alzata di mano, un Comitato Inquilini provvisorio (Che in seguito fu confermato e rinnovato più volte con regolari e puntigliose elezioni).

Quel battagliero Comitato Inquilini, presieduto dall’indimenticabile Luigi Spina, altre ad essere combattivo era veramente unitario perché composto da persone di tutti gli orientamenti politici e motivati da spinte ideologiche diverse. Le battaglie per il riscaldamento, le scuole, i negozi ed i luoghi di ritrovo sociale segnarono momenti veramente epici di partecipazione che grazie alla corrispondenza e comprensione delle istanze politiche e delle Istituzioni  cittadine si ottennero dei grandi risultati.

In tempi rapidi si realizzarono le linee dei bus, le scuole, l’apertura dei negozi,  le sedi per le associazioni culturali e sportive. E più avanti la variante urbanistica che cambiò la sorte del Pilastro che era destinato dal piano PEEP a diventare, per antonomasia (piano di Edilizia Economica e Popolare) un ghetto di persone a situazione economica – sociale disagiata. In quegli anni grazie anche a contributi preziosissimi di istanze e persone di grande qualità come gli Arc. Campos Venuti e Cervellati, di Facoltà Universitarie, Personalità di grande spessore (una per tutti: il Dott. Diego Brescia) si realizzarono imprese veramente incredibili, anche per i nostri tempi (disastrati). Ad esempio lo screening di massa su tutti i bambini in età della scuola elementare per individuare l’insorgere e quindi combattere preventivamente la scogliosi. Con il mitico trasporto di centinaia di bambini dalle scuole del Pilastro alla piscina di Castelmaggiore. Fare l’elenco delle “conquiste” sarebbe si un bel raccontare ma tutto si trasformerebbe in un noioso elenco. Quindi voglio dire anche degli anni difficili, in parallelo con quelli della partecipazione e delle conquiste….”

Tags: Abita

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